È un apparecchio, di uso domestico o professionale, il cui scopo è appunto quello di tritare il ghiaccio, riducendolo in frammenti di dimensioni più o meno piccole.
Senza dubbio l’ambito di maggiore utilizzo è quello culinario, essendo il tritaghiaccio adoperato per la preparazione di cocktail, granite, frappé di frutta fresca, o quale base per refrigerare e presentare in modo curato piatti di pesce e di crostacei, o, ancora, per conservare fresca la frutta o l’insalata nelle afose giornate estive. Ma anche solamente per gustare una bevanda ghiacciata senza alcuno sforzo, o un mojito con del ghiaccio tritato invece dei classici cubetti. A seconda della pietanza in questione, ovviamente, occorrerà una diversa dimensione di cubetti e una diversa quantità, il che invita a scegliere un apparecchio dalla tecnologia tale da adattarsi alle più diverse esigenze. Il tritaghiaccio, poi, si rivela di grande aiuto anche per servire alla temperatura ideale una bottiglia di spumante in un’occasione o circostanza particolare. Una notevole versatilità, dunque, che lo rende “prezioso” tutto l’anno, e non solo, come si potrebbe pensare, durante la stagione estiva.
Sebbene possa sembrare superfluo, il tritaghiaccio è un apparecchio che si rivela estremamente utile, perché consente di ottenere il quantitativo di ghiaccio desiderato in tempi assai brevi dall’introduzione dei cubetti nell’apparecchio stesso. E ciò sia che lo si utilizzi a casa, che in un’attività professionale. Cocktail alcolici o analcolici, granite o sorbetti potranno così essere “arricchiti” da quella particolare granella di ghiaccio che solo il dispositivo in oggetto è in grado di realizzare. Si pensi ad esempio a coloro i quali hanno l’abitudine di organizzare party a casa: con un tritaghiaccio potranno stupire i propri ospiti servendo cocktail “perfetti” e presentati con stile. Quasi tutte le bevande, infatti, hanno un gusto migliore con un po’ di ghiaccio tritato, che dona alle predette bevande una consistenza caratteristica ed è gradevole da masticare.
Davvero semplice è il funzionamento alla base di un tritaghiaccio: basta introdurre il ghiaccio all’interno del cestello di cui è dotato il tritaghiaccio stesso, ed attivarlo, secondo le modalità previste dallo specifico modello. Il mercato offre infatti apparecchi elettrici, manuali, e semi-manuali (o ibridi) dalle caratteristiche e funzionalità diverse. Tutti sono però accomunati dalla presenza di lame in acciaio inox che tritano i cubetti di ghiaccio, sino a polverizzarli.
I tritaghiaccio si distinguono in base al tipo di utilizzo al quale sono destinati, e in base alla modalità di funzionamento che li caratterizza. Nel primo caso è possibile suddividere gli apparecchi in oggetto in quelli indicati per un uso professionale ed in quelli adatti per un uso domestico; nel secondo caso, invece, la differenza è tra tritaghiaccio elettrici, manuali, e semi-manuali (o ibridi).
Le differenze tra le due tipologie di dispositivi concernono sia la struttura che precise caratteristiche di ordine tecnico. Per quanto concerne il primo punto, è evidente che un tritaghiaccio destinato ad un utilizzo professionale presenti dimensioni e dunque un ingombro maggiori, anche in considerazione del fatto che gli spazi di collocazione, così come i quantitativi di carico di ghiaccio, sono diversi da quelli di un ambiente domestico. In merito invece agli aspetti prettamente tecnici, ci si riferisce innanzitutto alla capacità e alla potenza, entrambe maggiori nel caso di un prodotto per uso professionale, ma anche ai materiali: questi ultimi sono rappresentati generalmente dall’acciaio inox per il tritaghiaccio professionale, dalla plastica, dall’acciaio inox o da ambedue, invece, per quello per uso domestico. Ciò vede, conseguentemente, un prodotto professionale come un prodotto più performante, che resiste ad un utilizzo costante, e che è in grado di far fronte ad una considerevole mole di lavoro.
Con un funzionamento che prevede il semplice collegamento alla presa di corrente, il tritaghiaccio elettrico costituisce la tipologia maggiormente diffusa, sia in campo professionale che domestico. Totalmente autonomo nel procedimento di tritatura del ghiaccio, l’apparecchio in oggetto è semplice da adoperare e non richiede alcuno sforzo all’utilizzatore, consentendo altresì di rendere più rapidi i tempi di preparazione e di lavorare anche cospicui quantitativi di ghiaccio in modo piuttosto continuativo. Può contemplare funzioni aggiuntive.
Più articolata rispetto a quella propria degli altri modelli, la struttura del tritaghiaccio elettrico si compone di un corpo macchina al cui interno si trova il motore, una ciotola adibita al raccoglimento del ghiaccio tritato, una bocca fornita di lame in acciaio inox per la triturazione del ghiaccio stesso, una parte superiore in cui vanno inseriti i cubetti da tritare, ed un coperchio di chiusura. I modelli più sofisticati prevedono la possibilità di introdurre direttamente nel vano del ghiaccio lo sciroppo per la granita, un’indubbia comodità nel caso in cui si devono preparare più granite, tutte con il medesimo gusto.
Il tritaghiaccio manuale rappresenta la scelta di chi è alla ricerca di un apparecchio di costo contenuto da utilizzare solo occasionalmente per produrre piccole quantità di ghiaccio. Dalla struttura più semplice e dall’ingombro inferiore, questa tipologia di dispositivo comporta infatti tempi di tritatura del ghiaccio piuttosto lenti, il che la rende inidonea ad un utilizzo professionale o ad uno domestico alquanto sostenuto. E ciò anche in considerazione del suo funzionamento totalmente manuale, che prevede un certo sforzo fisico da parte dell’utente: una volta inseriti i cubetti di ghiaccio nella parte superiore dell’apparecchio, infatti, un’apposita leva o manovella andrà girata da parte dell’utente stesso, sino al raggiungimento del quantitativo di ghiaccio desiderato.
Modello poco diffuso in commercio, in realtà si rivela estremamente versatile: la coesistenza di un motore integrato e di una manovella rende infatti il tritaghiaccio semi-manuale agevolmente adeguabile alla specifica situazione del momento, qualora ad esempio mancasse la corrente e si avesse premura nella realizzazione di determinati piatti. Via di mezzo, dunque, tra l’apparecchio elettrico ed il manuale, quello in oggetto vede attivata elettricamente la ruota che trita il ghiaccio, e manualmente la leva che spinge in basso il ghiaccio.
Molto simile a quella del tritaghiaccio elettrico, la struttura di un modello semi-manuale contempla due recipienti, il coperchio trasparente, ed il motore integrato. La manovella, di cui è provvisto, può trovarsi sia nella parte posteriore del dispositivo che su uno dei suoi lati.
Ferma restando l’esistenza di specifici criteri-base, di aiuto nella scelta, il punto di partenza per l’acquisto del “migliore” tritaghiaccio è dato da quelle che sono le proprie esigenze di utilizzo, e dunque le proprie esigenze di produzione di ghiaccio tritato. Se si desidera solo realizzare qualche granita, cocktail, o sorbetto, allora un prodotto domestico si rivela la soluzione da preferire, ma se invece si possiede un’attività commerciale – o si necessita comunque di un grado di produzione maggiore – bisognerà veicolare la propria scelta verso un tritaghiaccio professionale.
Nella scelta del proprio tritaghiaccio, bisogna attenersi a precisi parametri, di ausilio nella scelta stessa. Essi sono la capacità e la potenza, i consumi ed i materiali, le dimensioni e il design, così come le dimensioni e la forma del ghiaccio tritato e la presenza di eventuali funzioni supplementari e di accessori.
È variabile, a seconda del modello di riferimento: un tritaghiaccio per uso domestico è in media meno capiente di quello per uso professionale, ed offre anche il vantaggio di essere meno ingombrante, fattore a cui badare qualora lo spazio a propria disposizione sia contenuto. La scelta, ovviamente, è strettamente legata alle proprie esigenze. Si sottolinea, altresì, che anche all’interno dei dispositivi per uso domestico esistono differenze di capacità, e pure in questo caso la scelta sarà personale: un nucleo familiare piccolo, ad esempio, potrebbe trovare preferibile optare per un apparecchio di capienza maggiore perché solito organizzare feste a base di granite con molti invitati.
Gli apparecchi destinati ad un utilizzo professionale sono in grado di tritare e conservare all’incirca 20 kg di ghiaccio all’ora.
La potenza assume un ruolo significativo in relazione all’utilizzo al quale il tritaghiaccio è destinato: ingenti quantitativi di ghiaccio richiedono infatti una potenza superiore, che scongiuri il rischio di surriscaldamento, laddove invece un wattaggio inferiore sarà sufficiente per un apparecchio da utilizzare in casa. Va da sé che un modello con una maggiore potenza avrà anche un maggiore consumo energetico.
Non è certamente un fattore propriamente determinante in sede di acquisto, ma ha il suo “perché”, in considerazione dei diversi gusti degli utenti, i quali potrebbero anche voler “armonizzare” il tritaghiaccio con l’arredo della propria cucina, o della propria attività commerciale. Il mercato, in merito, offre ampia scelta: stile classico o moderno ad esempio, sia nei dispositivi elettrici che manuali, consentendo così di trovare il modello che maggiormente risponde ai propri desideri.
Premesso che il consumo è legato alla potenza del motore, un tritaghiaccio non costituisce una notevole voce di spesa nella bolletta di casa, consumando solitamente non più di 300 watt. Un wattaggio più elevato sarà invece giocoforza necessario in presenza di un apparecchio destinato ad un utilizzo professionale.
Il fattore-ingombro rappresenta un fattore da valutare con cura prima di procedere all’acquisto, perché si potrebbe essere interessati ad un modello che il piano della propria cucina non “contiene”, anche se – va detto – il mercato offre modelli dalle alte prestazioni ed allo stesso tempo compatti. Se si necessita di un tritaghiaccio per uso domestico, infatti, quasi sempre si opterà per un modello dalle dimensioni non eccessive, laddove invece uno destinato ad un utilizzo professionale – con spazi e quantitativi di ghiaccio differenti – potrà prevedere dimensioni superiori.
Nel predetto fattore-ingombro, poi, andrebbe considerato anche lo spazio occorrente per manovrare il dispositivo, “situazione”, questa, che potrebbe acquistare maggiore rilevanza in presenza di un modello semi-manuale, fornito di manovella da azionare da parte dell’utente.
Si differenziano in base al prodotto di riferimento: un tritaghiaccio professionale è fabbricato di solito in acciaio inox, mentre uno per uso domestico sia in plastica che in acciaio inox, o anche con entrambi i materiali. Sempre in acciaio inox, invece, sono le lame, che assicurano efficienza e durata nel tempo.
Sì, determinati apparecchi prevedono alcune comode funzioni supplementari, quali un avviso acustico o luminoso, indicante il termine del processo di tritatura, oppure un indicatore del livello del ghiaccio, per introdurre il giusto quantitativo. Altra funzione riscontrabile è quella tramite cui è possibile regolare la consistenza della granella di ghiaccio.
Il tritaghiaccio è un apparecchio piuttosto semplice ed essenziale, che non contempla una ricca dotazione di accessori. Solitamente è presente a corredo una paletta per raccogliere e suddividere il ghiaccio. Alcuni dispositivi, poi, si caratterizzano per la presenza di ventose anti-scivolo, che conferiscono maggiore stabilità ai dispositivi stessi sul piano d’appoggio: una caratteristica, questa, che non rientra propriamente negli eventuali accessori presenti, configurandosi piuttosto come un aspetto che aumenta la praticità di utilizzo del tritaghiaccio.
Sono diverse, a seconda della specifica realizzazione: per un cocktail, ad esempio, è preferibile servirsi di ghiaccio tritato in modo grossolano, mentre una consistenza più fine è indicata per una granita o un frappé.
Perché poter o meno ottenere il ghiaccio tritato in determinate dimensioni o forme “condiziona” le possibilità di utilizzo dell’elettrodomestico: lo spessore del ghiaccio sarà infatti diverso in base alla singola preparazione. Il suggerimento, al riguardo, è quello di orientarsi verso un tritaghiaccio il più versatile possibile, che consenta diversi livelli di consistenza, così da avere più opzione di scelta ed al contempo ottimizzare la spesa sostenuta.
La pulizia del tritaghiaccio è essenziale non solo per mantenere il tritaghiaccio stesso in perfetta efficienza, ma anche e soprattutto per impedire eventuali contaminazioni batteriche. A tale scopo il suggerimento è quello di svuotare sempre le vaschette, così che acqua stagnante non si raccolga all’interno dell’apparecchio.
Detto ciò, si sottolinea che quella in oggetto è un’operazione semplice, in quanto la maggior parte dei dispositivi di questa tipologia è fornita di componenti estraibili da lavare sotto l’acqua corrente, nel lavello della propria cucina, oppure in lavastoviglie, se previsto dall’azienda produttrice. Molto importante, dopo la pulizia, è l’asciugatura del tritaghiaccio, da effettuarsi con un panno di cotone, onde evitare la formazione di umidità ed il danneggiamento delle parti in plastica. Per la base, invece, è sufficiente servirsi di un panno umido.
Sia la pulizia che l’asciugatura sono da eseguirsi dopo ogni utilizzo dell’apparecchio, così da evitare che permanga umidità nel contenitore destinato ai cubetti, o, se presente, in quello per introdurre lo sciroppo per la realizzazione di sorbetti e granite.
Un tritaghiaccio può essere acquistato sia nei negozi di elettrodomestici e di articoli per la casa, che online.
Variabili in base alla tipologia di apparecchio, i costi di un tritaghiaccio sono generalmente compresi tra 15 Euro circa e 70 Euro circa, ma un dispositivo destinato ad un utilizzo professionale richiede una spesa più elevata (anche di molto), potendo toccare o superare 500-1000 Euro. Premesso che un modello manuale è più economico di uno elettrico, è da sottolineare che differenze di prezzo si riscontrano pure all’interno di una stessa tipologia di prodotto. Differenze, le predette, da ascriversi alla qualità dei materiali adoperati o alla potenza del motore, così come allo specifico livello tecnologico o alla presenza – o meno – di funzioni supplementari o di accessori.
Sono diversi i nomi a cui poter fare riferimento: Todeco, Gastroback, Severin, sono alcuni suggerimenti, così come Termozeta, Beper, Macom, e, ancora, Domoclip, RGV, Ariete. Si consiglia di veicolare la propria scelta verso un brand noto, garanzia di qualità ed affidabilità del prodotto, nonché di efficace servizio di assistenza, nel caso sorgessero problemi durante l’utilizzo del proprio tritaghiaccio.