Durante i mesi estivi e più caldi, chi non vuole bere bevande da frigo spesso utilizza il giacchio e i ghiaccioli. In questi periodi, ma anche nei mesi invernali, quando si invitano degli amici a cena, o magari dei parenti, si sente sempre l’esigenza di servire un drink pre pasto, un cocktail magari o un aperitivo fresco che possa appunto risollevare dalla calura. Allo stesso modo, potrebbe nascere l’esigenza di assaporare una splendida granita.
Spesso, però, per fare queste cose non si hanno gli strumenti adatti, come un comodissimo e performante tritaghiaccio a neve.
In questa guida vi spiegheremo di cosa si tratta, ne vedremo il suo funzionamento, gli utilizzi specifici che vanno per la maggiore e vi daremo qualche consiglio per non sbagliare l’acquisto.
Tritaghiaccio a neve: di cosa stiamo parlando?
Partiamo chiaramente da una definizione piuttosto generale di quello che è un tritaghiaccio: quest’ultimo è un elettrodomestico, manuale o elettrico, che ha lo scopo di tritare, appunto, il ghiaccio. I modi in cui riduce il ghiaccio in una sorta di trito, però, sono diversi. Esistono infatti tritaghiaccio che riducono il ghiaccio a brandelli, scaglie, pezzi più o meno grossolani e, infine, esistono anche modelli che lo fanno diventare come un cono di neve.
In questa guida ci interessa sapere qual è, dunque, la differenza rispetto agli altri tritaghiaccio e quali sono i possibili utilizzi del “ghiaccio a neve”. Andiamo, quindi, a vederli insieme.
Utilizzi: a cosa serve un tritaghiaccio a neve?
Dunque a cosa può servire il ghiaccio tritato a neve? Innanzitutto per dei meravigliosi gelati, che hanno la necessità di avere una parte “ghiacciata” e tritata solo in questo modo (altrimenti il rischio è di assaporare un gelato masticando interi pezzi di ghiaccio). Poi, di pari passo, vanno ad esempio le granite, sempre per rimanere sul frangente “dolci”. Nel campo delle bevande, invece, il ghiaccio tritato a neve è utilissimo per alcuni specifici cocktail (non tutti ovviamente) e per altrettanti tipi di tè. Di sicuro, però, uno degli utilizzi più importanti e riconosciuti del ghiaccio a neve è quello per il mantenimento del cibo, che viene immerso in questa spuma di ghiaccio in maniera omogenea.
Componenti: da cosa è composto un tritaghiaccio?
Dopo averne capito gli utilizzi nello specifico, è bene ripassare anche le sue parti più tecniche per non arrivare impreparati all’acquisto. Un tritaghiaccio, generalmente, è composto da diverse parti necessarie al funzionamento.
Un tritaghiaccio ha un coperchio e una base, che sono rispettivamente la chiusura e il corpo dell’elettrodomestico. Al suo interno, poi, ci sono le lame per tritare il ghiaccio, solitamente in acciaio. Da non dimenticare, almeno per quanto riguarda i modelli elettrici, il tappo di ispezione che garantisce il giusto livello di ghiaccio da inserire, senza che possa poi uscire fuori. Chiaramente i modelli manuali hanno una manopola, mentre quelli semi manuali un pulsante. Infine il contenitore in cui andrà a finire il ghiaccio tritato, che a seconda del modello che avete scelto può essere più o meno grande.
Manuale o elettrico: quale scegliere?
La grande sfida fra manuale ed elettrico è sempre presente, soprattutto per quel che riguarda l’ambito casalingo e degli elettrodomestici. Non c’è una sola risposta assoluta: è chiaro che i modelli elettrici sono più comodi, ma sono anche più costosi. Di contro, quelli manuali sono faticosi da utilizzare ma decisamente a buon prezzo. Prima di scegliere, però, è bene che sappiate le differenze tra manuale ed elettrico riguardo i tritaghiaccio.