Spesso nel mondo dei frullatori si dà sempre poco spazio ai minipimer, degli specifici frullatori detti “a immersione”. Considerati poco performanti e troppo leggeri per i lavori più pesanti, i frullatori ad immersione invece dimostrano sempre di essere un passo avanti a molti elettrodomestici.
In questa guida ci occuperemo principalmente di quei minipimer pensati anche (e soprattutto) per tritare il ghiaccio: quali caratteristiche devono avere? Qual è il loro utilizzo? Quali sono i costi e le marche più affidabili? Scopriamolo insieme.
Minipimer: ecco i suoi vantaggi e utilizzi principali (oltre al ghiaccio)
Chiaramente un frullatore a immersione non è un classico robot da cucina, che è un elettrodomestico leader del settore perché racchiude tutte le possibilità di utilizzo. Un robot da cucina generico, solitamente, oltre a frullare, impasta, cucina, cuoce, si pulisce e lava anche da solo in moltissimi casi. È ovvio quindi che un minipimer non può avere le stesse caratteristiche e i medesimi utilizzi: la vastità però dei modi in cui può essere utilizzato vi lascerà a bocca aperta.
A questo punto, però, vi chiederete: un elettrodomestico così longilineo, leggero, che sembra così “debole” rispetto ai robot da cucina, come fa a tritare una materia così solida e dura come il ghiaccio? Deve, per forza di cose, rispettare determinati standard, parametri e caratteristiche. Andiamo, quindi, a vedere di cosa sto parlando.
Caratteristiche minipimer tritaghiaccio
Più o meno tutti saprete com’è fatto un minipimer: la sua struttura, come dicevamo, è verticale. Nella parte in alto c’è il motore vero e proprio che, attraverso un pulsante ad impulsi, che va premuto dall’utente a seconda del livello di trito che vuole raggiungere, aziona di conseguenza una sorta di asta che finisce con le lame, in fondo al minipimer. Dove frulla un minipimer, però? In dotazione viene sempre dato un recipiente in cui infilare il frullatore (da qui l’idea dell’immersione, dato che il frullatore viene letteralmente immerso nel recipiente cilindrico e nel materiale da frullare).
Innanzitutto, riguardo il motore, per riuscire a tritare il ghiaccio un minipimer deve avere una potenza di almeno 800 watt, anche se l’ideale sarebbe un motore da 1000 watt: un minipimer da 1000 watt, infatti, può tornarvi utile non solo per il ghiaccio, ma anche ad esempio per cibi più duri, come la frutta secca e le verdure crude, il pane o le patate.
Per quel che invece ha a che fare con le lame, queste dovrebbero essere almeno 4 e soprattutto fatte da un resistente acciaio inox. Di solito nei minipimer le lame sono due, ma per tritare il ghiaccio è preferibile quindi siano di più: controllate perciò le caratteristiche tecniche in questa direzione prima dell’acquisto.
C’è poi una terza via: alcuni frullatori ad immersione hanno in dotazione uno specifico accessorio per tritare il ghiaccio, che può essere differente a seconda dei modelli e delle marche. In altri casi, poi, alcuni minipimer hanno delle lame aggiuntive da agganciare all’asta principale, arrivando a garantire anche 6 o 8 lame per tritare.
Quali sono i costi e quali le migliori marche?
Per fare sempre la scelta giusta, bisogna orientarsi sulle marche che vi garantiscono prodotti sempre eccellenti e con una buonissima e rapida assistenza clienti. La cosa fondamentale negli elettrodomestici di questo tipo riguarda infatti i materiali di costruzione, che devono essere pregiati e di buona fattura, e la meccanica.
Per quanto riguarda il prezzo, invece, il tema si allarga e si fa più complesso: un frullatore ad immersione generico può costare dai 100 ai 200 euro circa. Sicuramente il prezzo si alza in maniera vertiginosa in relazione alla potenza del motore, dei materiali di costruzione, degli accessori di cui è fornito e della marca. Per un minipimer tritaghiaccio, che ha bisogno di un ottimo motore, è chiaro che non spenderete meno di 150 – 170 euro.